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la Chiesa di San Rocco

La chiesa di San Rocco venne edificata in seguito a un voto della comunità di Sernaglia, come segno di devozione e ringraziamento dopo la tremenda epidemia di peste del 1630-31 descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi.

Proprio nelle ultime settimane dell’epidemia, il 19 ottobre 1631, i capi-famiglia, riuniti nell’assemblea chiamata regola, confermarono solennemente l’impegno di costruire, proprio sull’angolo della piazza del paese, una chiesa in onore della Madonna del Carmine e dei Santi Sebastiano e Rocco e il 6 febbraio 1632 l’autorità ecclesiastica concesse la licenza di costruzione. Tra i cognomi dei Sernagliesi che all’epoca ricoprivano cariche nella comunità ve ne sono alcuni ancora oggi presenti in paese: Filippi, Gosetto e Marchi.

La dedica alla Madonna del Carmine fu presto dimenticata, e col tempo anche quella a San Sebastiano. Per tutti i Sernagliesi la chiesetta è oggi, semplicemente, “San Rocco”; del resto, proprio questo santo è diventato, nel corso dei secoli, il principale e più venerato protettore contro le pestilenze. Le dediche ai Santi Rocco e Sebastiano e le loro rappresentazioni pittoriche e scultoree sono frequentissime nel nostro territorio; anche a Fontigo, ad esempio, c’è un piccolo oratorio dedicato a San Rocco (il “Monumento ai Caduti”).

San Rocco ha avuto nei secoli un ruolo importante per la devozione dei Sernagliesi, perché l’edificio è collocato proprio nel cuore del paese, a differenza della chiesa parrocchiale, che è molto più distante, all’estremità dell’abitato. Anche per questo motivo nella chiesetta sono state celebrate, in tempi ormai lontani da noi, moltissime Sante Messe e recite del Rosario.

L’edificio è stato pesantemente danneggiato dai bombardamenti durante la Grande Guerra, e poi ricostruito senza modificare la sua semplice struttura. Purtroppo è andata perduta l’elegante decorazione geometrica esterna a due colori, che probabilmente risaliva al XVIII secolo. Prima della distruzione essa occupava tutto lo spazio fra le lesene, ingentilendo la facciata, che oggi appare invece più anonima e di impianto più strettamente ispirato allo stile neoclassico. In compenso, durante i lavori di ricostruzione, è stato aggiunto un piccolo campanile, proporzionato e originale, che accoglie anche il meccanismo di un orologio e conferisce maggiore armonia a tutto il complesso.

Anche oggi, nel triste e preoccupante periodo della pandemia del Covid-19, a chi chiedere protezione se non a San Rocco? Fin dall’inizio dell’emergenza il parroco ha deciso di trasferirne la statua nella chiesa parrocchiale, da dove il santo veglia ancora sulla nostra comunità; la stessa decisione è stata presa anche a Fontigo.

Martino Mazzon

A cura di UNIPIEVE

Bibliografia

Documenti per la Chiesa di Sernaglia, Archivio della Parrocchia di Sernaglia.

  1. Bevilacqua, Arte per il Sacro nel Quartier del Piave e nel Feletto, Treviso 2002.
  2. Dall’Anese, Sernaglia. Storia e vita di una comunità, Sernaglia d. B. 2017.

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